San Fruttuoso

L’abbazia di San-Fruttuoso di Capodimonte è un luogo di culto cattolico situato nei pressi di Camogli nella baia omonima, luogo detto anche Capodimonte, all’interno del parco terrestre e marino del Monte di Portofino.

La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato di Recco-Uscio-Camogli dell’arcidiocesi di Genova.

L’abbazia è dedicata a san Fruttuoso di Tarragona, vescovo e santo catalano del III secolo, le cui ceneri sono conservate presso l’abbazia, dove sarebbero state traslate a seguito dell’invasione araba della Penisola Iberica.

L’abbazia non è raggiungibile da alcuna arteria stradale, ma vi si può accedere soltanto via mare oppure percorrendo due panoramici sentieri:

uno che scende dal soprastante monte di Portofino e l’altro che percorre la costa partendo dalla baia di Portofino. L’abbazia prospetta sull’antistante spiaggia balneabile.

A San Fruttuoso e possibile vedere il Cristo degli Abissi.

Il Cristo degli abissi è una statua bronzea posta nel 1954 sul fondale della baia di San Fruttuoso, tra Camogli e Portofino all’interno dell’Area naturale marina protetta Portofino, a 17 metri di profondità.

La statua nacque da un’idea di Duilio Marcante che, a seguito della morte di Dario Gonzatti durante un’immersione nel 1947, spinse per la posa di una statua di Cristo sul fondale marino;

il 29 agosto 1954 la statua del Cristo degli abissi viene posta nella baia di fronte a San Fruttuoso, tra Camogli e Portofino.

La statua, alta circa 2,50 metri e realizzata dallo scultore Guido Galletti e creata nella fonderia artistica Battaglia[1], venne posta grazie alla Marina Militare Italiana a circa 17 metri di profondità, fu portata sul fondo grazie a molti subacquei di “Mondo Sommerso”, guidati dall’allora direttore Marco Paini, il quale posó la statua con precisione millimetrica sul basamento. Le braccia del Cristo, sono rivolte in alto idealmente a Dio in cielo, sono aperte in segno di pace.

La baia di San Fruttuoso prospiciente l’Abbazia di San Fruttuoso. Appena più a destra, in mare, è immersa la statua del Cristo.
Per ottenere il bronzo della statua vennero fuse medaglie, elementi navali (perfino eliche di sommergibili americani donati dall’U.S. Navy) e campane.

A seguito della morte di Marcante venne posta una targa sul basamento della statua in sua memoria.

Nel 2003 la statua è stata restaurata per preservarla dalla corrosione e dalle incrostazioni e, soprattutto, per riattaccarle la mano staccata da un’ancora, ritrovata dal subacqueo Enea Marrone, per poi essere riposizionata sott’acqua il 17 luglio 2004 su un nuovo basamento, ad una profondità inferiore a quella precedente.

Arrivando dal mare con una barca a vela o gommone si può scoprire questo angolo di paradiso

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